Traduzioni… in musica: Smashing Pumpkins

Oggi vi presento una band che è molto in alto nella mia personale classifica. Si chiamano Smashing Pumpkins e vengono da Chicago. Le loro sonorità “alternative rock” mi fanno sempre sognare. I loro testi, scritti dall’eclettica e singolare personalità di Billy Corgan, sono piuttosto “dark” (per non dire, in qualche modo, satanici) e ogni loro video ufficiale è una vera e propria performance a tutto tondo, con musicisti, attori, acrobati e ballerini di alto livello. A dimostrazione che intendono mettere in scena uno spettacolo a 360°, in cui tutte queste discipline si compenetrano contribuendo a “spiegare” il significato piuttosto oscuro dei testi. Come un mago con le sue formule magiche, Billy Corgan ti fa entrare in una sorta di mondo alternativo, dove la realtà di tutti i giorni risulta trasfigurata in scene e versi altamente poetici (e criptici), con riferimenti culturali che una persona di cultura media come me non sempre è in grado di cogliere. Per rendere questo brano ho fatto comunque del mio meglio, consultando le (scarse) informazioni che ci sono sul web e interpretando in maniera a volte personale il significato che sta dietro a queste immagini. Secondo la mia umile opinione, qui l’autore si ritiene uno che ha vissuto l’epoca in cui “si scimmiotta la giovinezza”, quando si è convinti di poter “manipolare l’apice del Creato” (ovvero il proprio corpo umano) dandosi alla pazza gioia, ma avverte allo stesso tempo chi lo fa a considerare che “siamo tutti sull’orlo del baratro” e che prima o poi verrà il momento di pagare. Lui si è già rassegnato all’idea. Un’ultima osservazione sul titolo della canzone, Cyr. Potrebbe essere un cognome (piuttosto diffuso in Canada) oppure l’abbreviazione del nome proprio Cyril. Resta un mistero. Spero che gli Smashing Pumpkins, che già hanno prodotto tante belle cose, continuino a sfornarne altrettante per molti, molti anni.

Buona lettura e… buon ascolto!

 

CYR

by The Smashing Pumpkins

Fragments form the mind
Shadows hold the mist
Fractured as this wish
Shattered I resign
We’re on the verge, we’re on the verge
Of sacred dawning and sloe-sloe eyes

Say, I done told you
Say how I tried, too
Where you’ve wrought from creation’s crown
Say, dire warning
Stare down your masters
With the promise of one and what you are
We’re on the verge

Tangents vex the whorl
The void arrives, then leaves
Returning, returning a kiss
For lovers built the dream

Say, I done told you
Say how I tried, too
Where you’ve wrought from creation’s crown

Say, dire warning
Stare down your masters
With the promise of one and what you are
We’re on the verge

Did the times, wind
Did the crowd, kind
Aping youth, wise
Ever lost, ides
‘Midst the chaff, as meek
Those weak as sand
Turning glass upside down
For the hours should they pass

Say, I done told you
Say how I tried, too
Where you’ve wrought from creation’s crown
We’re on the verge
Say, dire warning
Stare down your masters
With the promise of one and what you are (what you are, what you are)
We’re on the verge
We’re on the verge
We’re on the verge

CREDITS: William Patrick Corgan

 

THE SMASHING PUMPKINS – CYR

La mente è fatta di frammenti
Ombre che trattengono la nebbia
Fratturate come lo stesso desiderio
Infranto, mi rassegno
Siamo sull’orlo del baratro, sull’orlo del baratro
della sacra aurora e di uno sguardo nero pesto

Ehi, te l’ho già detto
di come anch’io ho provato
quel posto dove si forgia con l’apice del Creato
Ecco il terribile monito
Guardi i tuoi maestri dall’alto in basso
con la promessa di averne uno e ciò che invece sei
Siamo sull’orlo del baratro

Le tangenti perturbano la spirale
Arriva il vuoto, poi se ne va
Restituire un bacio
è l’unico sogno degli amanti

Ehi, te l’ho già detto
di come anch’io ho provato
quel posto dove si forgia con l’apice del Creato

Ecco il terribile monito
Guardi i tuoi maestri dall’alto in basso
con la promessa di averne uno e ciò che invece sei
Siamo sull’orlo del baratro

Ci sono passato anch’io / senza fiato
Ho vissuto la folla / disponibile
Scimmiottato la giovinezza / saggio
Sempre perso, nelle idi
In mezzo ai rifiuti, come sottomesso
Chi è cedevole come la sabbia
rigira la clessidra
paventando il proprio trapasso

Ehi, te l’ho già detto
di come anch’io ho provato
quel posto dove si forgia con l’apice del Creato
Siamo sull’orlo del baratro
Ecco il terribile monito
Guardi i tuoi maestri dall’alto in basso
con la promessa di averne uno e ciò che invece sei (ciò che invece sei, che invece sei)
Siamo sull’orlo del baratro
Siamo sull’orlo del baratro
Siamo sull’orlo del baratro